Il bell’Antonio di Marzamemi. Vitaliano Brancati

Un mare che terrifica e sorride. Un isolotto con al centro una casina rossa che fugge verso il cielo. La tonnara di Marzamemi e il profumo del pesce appena pescato. Segue.....

 

Comiso e le dicerie del suo untore. Gesualdo Bufalino

Un fazzoletto di vie patrizie arse da un sole troppo generoso e il cui ricamo è dato dai paramenti sacri delle chiese di Santa Maria delle Stelle, l’Annunziata Segue......

 

L’esule involontario di Modica: Salvatore Quasimodo

Un viaggio della memoria verso un passato, quello della giovinezza e del paese natìo, Modica, dell’isola d’oro, dell’infanzia e del sogno. Una città che si presta da poema, e le chiese ne sono i sonetti.  Segue......

 

Il Gattopardo e il suo Castello: Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Un castello che affiora nel sentimento dello scrittore come memoria non umana, una naturalità beata, una perduta età d’oro, o un luogo di corruzione e di apparenze Segue......

 

Ispica e il suo romanzo Profumo: Luigi Capuana.

In cima alla roccia che scendeva a picco, si scorgevano, illuminati dal sole, i campanili, le cupole delle chiese, le facciate bianche e i tetti scuri di un gruppo di case Segue......

 

Elio Vittorini e le sue città del mondo.

Una musica particolare vibra dalla scrittura di Vittorini. È la musica dei campanili, dei loro rintocchi, dei belati delle Città del Mondo, dove Scicli/Gerusalemme o altro che si chiamasse, festosa di tetti ammucchiati di Segue......