Mi
chiamo Sabrina Tavolacci, sono una guida turistica e amo la mia terra. Una
terra celeste, che parla di gelsomini d’Arabia, letizie di luna e spiagge
simili a guance dorate. Sono diventata guida quasi per gioco, occupandomi
della gestione di beni museali della mia città. Avevo 26 anni, una laurea in
lingue e letterature straniere in tasca e una gran voglia di evadere dalla
Sicilia. Poi ho cominciato ad osservare l’isola con altri occhi, quelli del mio
cuore. E mi sono perdutamente innamorata. Ho rimosso i suoi sfregi e l’ho
riscoperta celeste nel suo cielo e mare africano, bionda come la pietra delle
sue chiese barocche, mitica nei venerandi gesti di fatica dei suoi artigiani,
silenziosa dietro le pudiche finestre fiorite di grate e mascheroni e chiassosa
nelle sue piazze barocche dove la gente, come nel teatro dei pupi, porta in
scena un’altra puntata della nostra inesauribile storia.