La Cialoma, dall'ebraico Shalom, un canto propiziatorio, un saluto ad una natura selvaggia e insidiosa e al suo mare depredato dalle sue creature. Un inno alla vita che annuncia la morte dei tonni, un ossimoro ciclico che si conclude con la tribale mattanza. Tonnare di Greci, Arabi, Spagnoli, della gente di Sicilia che, invocando l'intercessione dei santi, legava alla morte dei tonni la propria sopravvivenza. Marzamemi, Marsa al hamem, baia di tortore, villaggio di pescatori dei principi Nicolaci di Villadorata che spiavano, dal loro superbo palazzo, la vita del borgo e i malfaraggi dove quella vita era realmente vissuta. Vendicari, riserva naturalistica e faunistica, con le saline, i pantani e le rovine della novecentesca fabbrica del tonno, che inquieta ancora la costa e le creature marine. Portopalo e la tonnara dei principi Bruno di Belmonte, con l’isola di Capo Passero, il tombolo, spartiacque geologico e storico di una Sicilia tanto violenta quanto violata come il suo mare.

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