Città teatro, disposta lungo gli spalti rocciosi del colle Meti dove fu ricostruita dopo il sisma del 1693, pronta a portare in scena una piéce barocca e rococò in un trionfo di girigogoli e capitelli corinzi. La Cattedrale, primadonna dello spettacolo barocco, impersona il ruolo di regina, ma nasconde ancora le cicatrici del crollo sconsiderato della sua cupola. Le sue cortigiane, le chiese di Santa Chiara, SS. Salvatore, San Carlo al Corso e Montevergine, la sfidano superbe, consapevoli della loro straordinaria bellezza. San Domenico del Gagliardi, ne è il coup de théatre, perché, inaspettatamente, si defila dalla piazza principale per sorprendervi all’improvviso in Piazza Teatro. E intanto, in Via Nicolaci, i leoni dell’omonimo palazzo ruggiscono appesi a balconi sporgenti e i cavalli alati saltano e nitriscono a mezz’aria. Lì, trasponendo in chiave moderna antichi riti ancestrali, gli affreschi floreali dell’Infiorata celebrano la dolce stagione che in Sicilia dura tutto l’anno. 

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