Eden di sassi e di sole. Immemori voci, percorrendone i viali, narrano di lutti e di speranze, nelle necropoli Castellucciane e sicule di Baravitalla e del Cuozzo. Una visione ciclica di vite fatte di stenti e di rassegnazioni, in cui solo la Dea Madre e il suo grembo rappresentavano un sicuro ricetto contro ogni insidia. Le catacombe della Larderia e del Camposanto, le chiese rupestri della Grotta dei santi, di San Nicola e di Santa Maria, ove la protagonista è la pietra calcarea, cocente sotto i raggi solari e testimone atavica di un luogo senza tempo.

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